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Neonato piange sempre: cosa fare


perla di latte

È meraviglioso vedere il proprio piccolo crescere, toccare la sua pelle liscia, priva di rughe, e vederlo sorridere con gli occhioni gioiosi…


Ma quando inizia a piangere senza freni, la serenità e le emozioni di felicità si quietano, dando spazio a momenti fatti di stress e preoccupazioni.


Il pianto del neonato non ha niente a che vedere con quello di un bambino più grande. Non vi sono parole dolci, giocattoli o promesse che possano mettere in pausa quel suono straziante.


Online sono presenti molti gruppi Facebook in cui mamme e genitori di tutta italia creano post con la speranza di ricevere consigli, spiegazioni e soluzioni ai casi di pianto inconsolabile.


Lodevole il contributo di ciascuno che prova a fornire un rimedio che possa funzionare anche per il proprio caso.


Si può comprendere tuttavia quanto sia difficile fornire una soluzione concreta senza aver prima analizzato e certificato la natura del problema, anche per il miglior professionista.


Questo articolo è realizzato per trasmettere ai genitori una maggiore consapevolezza sul pianto del neonato, al fine di riconoscere perché il piccolo piange sempre e cosa fare quando i pianti sembrano non avere sosta.

 

Indice

 

Quali sono le cause che portano al pianto?

Il pianto del neonato è un sintomo comune nei primi 3 mesi di vita ed è responsabile di circa il 20% delle consultazioni pediatriche.


In questi primi mesi, il neonato utilizza il pianto come mezzo comunicativo. È l’unico linguaggio che il piccolo possiede. Infatti, il neonato utilizza il pianto come sua unica forma comunicativa appresa dalla nascita, manifestando ai genitori delle richieste [1].


Proprio a questi ultimi è affidato l’arduo compito di tradurre il pianto in parole, individuando ciò che il piccolo vuole dire.


“Cosa vuole dire il mio bimbo quando piange?”


Il piccolo piange perché probabilmente avverte fame, vuole manifestare una sensazione di disagio o dolore, oppure sta chiedendo conforto emotivo e sicurezza. Queste, in sintesi, sono le cause principali che portano al pianto.


Ma quali possono essere le strategie per calmare il suo pianto?


Strategie per affrontare il pianto eccessivo

Le strategie e i metodi messi a disposizione per calmare il pianto del neonato sono vari.

Qui sotto, trovi tre strategie utili che puoi valutare per calmare il suo pianto:


  1. Mantieni una temperatura confortevole Si raccomanda di mantenere una temperatura adeguata affinché il piccolo non avverta freddo e neanche troppo caldo. L’utilizzo di coperte fini è consigliato soltanto su supervisione del genitore, evitando che il piccolo possa sentirsi limitato.

  2. Utilizza una routine del sonno Permettere al piccolo di abituarsi a prendere sonno è una buona strategia che contribuisce a una crescita forte e salutare. I genitori faranno in modo che il proprio figlio associ l’ora della nanna a determinate circostanze (bagno caldo, musica rilassante, luce soffusa)

  3. Verifica l’allattamento corretto Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute del piccolo. Assicurare un corretto attacco significa avere la certezza che il piccolo prenda correttamente il latte, riuscendo pertanto a saziarsi.


In qualità di professionisti per l’infanzia, specifichiamo che i singoli metodi e le strategie isolate non portano risultati soddisfacenti.

Qualsiasi azione deve essere intrapresa soltanto se accompagnata da consapevolezza generale.


Prima di cercare soluzioni approssimative, ogni genitore dovrebbe assicurarsi di trasmettere affetto e vicinanza al proprio piccolo.

Quella del contatto fisico e affettivo genitore-figlio risulta infatti essere la migliore strategia praticabile.


Contatto con il genitore: la soluzione migliore

Il contatto con il genitore rappresenta spesso la soluzione migliore per affrontare il pianto eccessivo del neonato. Il semplice atto di tenere il bambino tra le braccia, coccolarlo o allattarlo può avere un impatto significativo sulla sua tranquillità. Il contatto fisico crea un senso di sicurezza e conforto per il neonato, aiutandolo a rilassarsi e a sentirsi amato.


Il "contatto pelle a pelle" è particolarmente benefico, specialmente se fatto prima che avvenga la crisi di pianto. Se si prevede che il bambino pianga a un certo orario, è fondamentale stabilire il contatto circa 60 minuti prima.


Questo coinvolge il bambino che è tenuto nudo sul petto del genitore, creando una connessione fisica ed emotiva.

Il calore e il battito cardiaco del genitore forniscono una sensazione familiare al neonato, simile a quella che aveva nel grembo materno.


È importante accettare le richieste di contatto del proprio bambino, specialmente durante il pianto eccessivo. Questo tipo di interazione può aiutare il neonato a regolare le sue emozioni e a sentirsi più al sicuro.


L’amore e la presenza del genitore sono la risposta migliore al suo pianto.


Conclusione

In conclusione, il pianto del neonato è una parte naturale del suo sviluppo e della comunicazione con i genitori.


Comprendere le cause dietro il pianto può aiutare i genitori a rispondere adeguatamente alle esigenze del loro piccolo.


Sebbene esistano diverse strategie per calmare il pianto eccessivo, il contatto con il genitore è la soluzione migliore.


Il calore, l'affetto e la presenza del genitore offrono al neonato una sensazione di sicurezza e conforto, contribuendo al suo benessere emotivo.


Il Centro Nannasana, primo centro in Italia specializzato nel trattamento dei disturbi del neonato, resta a tua disposizione per aiutarti ad affrontare i momenti più difficili.


Teniamo cura della salute tua e di tuo figlio. Se desideri trovarci, siamo a Saluzzo in Corso XXVII Aprile, 2.


Puoi entrare in contatto con noi attraverso il numero 3332469739 o via email, all’indirizzo info@nannasana.it.

 

[1] Halpern R, Coelho R. Excessive crying in infants. J Pediatr (Rio J). 2016;92(3 Suppl 1):S40-S45. doi:10.1016/j.jped.2016.01.004


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