L'arrivo di un neonato è un momento di gioia, ma può essere accompagnato da sfide, tra cui i tanto temuti episodi di pianto inconsolabile noti come coliche.
Nonostante si parli comunemente delle colichette, rappresentandole come un evento piuttosto ricorrente nei neonati, la realtà è ben diversa.
Le coliche nel neonato si verificano in casi molto più rari di quello che si possa pensare. La confusione sull’argomento può generare preoccupazioni non necessarie nei genitori.
In questo articolo, potrai comprendere cosa sono veramente le coliche neonatali, sfatando alcuni miti diffusi e offrendo una comprensione approfondita dei casi in cui possono verificarsi. Scoprirai se le coliche sono davvero le responsabili dei pianti continui dei neonati e cercheremo di gettare luce sulla questione.
Indice
Coliche neonato: cosa sono?
Spiegare in modo esaustivo la natura delle coliche nei neonati è una sfida complessa. La letteratura scientifica raccoglie numerosi studi in merito, restando tuttavia ancora incapace di dare una precisa spiegazione.
L’eziologia, ovvero l’insieme delle cause che provocano una malattia, è infatti sconosciuta. Si afferma però con relativa certezza che le coliche sono provocate dal coinvolgimento di fattori come quelli gastrointestinali, ormonali, di neurosviluppo e psicosociali [1].
Contemporaneamente, si è diffusa la teoria che ne associa la denominazione di "coliche gassose".
Questa teoria, benché ancora priva di una conferma definitiva da studi scientifici, suggerisce che le coliche nei neonati siano dovute a un eccesso di gas generato dai batteri intestinali o introdotti nell'intestino attraverso l'aerofagia (l'ingestione di aria).
Tale accumulo eccessivo di gas nell'intestino porta a gonfiore e irrigidimento dell'addome, causando irritabilità e la liberazione di gas attraverso eruttazioni e flatulenze. Di conseguenza, il neonato esprime il proprio disagio attraverso il pianto.
Coliche nei neonati: mito o realtà?
Le coliche nei neonati esistono veramente o sono soltanto dei miti da sfatare?
Per rispondere a questa domanda, utilizziamo a supporto il vocabolario Treccani che mostra come il termine còlica esisteva già in greco tramite l’espressione νόσος κωλική, ovvero «affezione del colon». Termine usato dapprima per indicare gli accessi dolorosi a carattere parossistico che si ritenevano aver origine dal colon; successivamente esteso a indicare i dolori aventi caratteristiche affini e insorgenti sia in sede addominale sia in altri distretti, in rapporto alla contrazione spastica della parete muscolare di un organo cavo [2].
La rarità delle coliche, intese come dolori prodotti dalla contrazione di pareti muscolari, è confermata da numerosi studi. Pertanto, rileggendo la definizione di “còlica”, possiamo comprendere quanto fuorviante potrebbe essere correlare strettamente le coliche con il pianto.
Come capire se il neonato ha le coliche
I primi mesi e anni di vita di un piccolo sono senza dubbio caratterizzati dal pianto. La pazienza non è mai sufficiente per resistere di fronte alle lacrime e urla del proprio piccolo.
La famosa rivista The New Yorker ha citato una frase di Sheila Kitzinger, antropologa sociale britannica: “Il suono di un neonato che piange... è praticamente il rumore più disturbante, esigente e devastante che possiamo udire. [3]”
Probabilmente è proprio questo il motivo per cui si è così desiderosi di comprendere le cause che portano al pianto, per poter finalmente porre rimedio. Pertanto, affermare che il piccolo ha le coliche risponde proprio a tale esigenza.
Ma come capire quando ha veramente le coliche? Per rispondere, si fa affidamento alla regola dei 3:
tre ore di pianto al giorno;
per tre giorni a settimana;
per tre settimane al mese.
Questo indicatore fornisce maggiori informazioni sulla natura del pianto del piccolo.
Qualora la situazione di tuo figlio dovesse rispondere positivamente alla “regola dei 3”, allora il medico di riferimento agirà secondo la prassi prevista.
Pianti continui: è davvero colpa delle coliche?
Le spiegazioni finora riportate sono state necessarie per poter rispondere a questa domanda.
Esentare la colpa delle coliche sarebbe sbagliato, così come dire “poverino, piange perché ha le coliche” ogni volta che il neonato piange.
Si può affidare la colpa alle coliche qualora i pianti sono continui e duraturi in un determinato arco temporale (regola dei 3). Nella stragrande maggioranza dei casi però, il pianto del neonato è causato da molteplici altre circostanze e tensioni.
Queste fanno comunque parte della normalità di un percorso completamente nuovo che una creatura appena arrivata al mondo sta sperimentando. La crescita.
Conclusione
Le coliche neonatali rappresentano un enigma complesso, spesso associato in modo errato ai pianti inconsolabili.
Mentre le teorie sull'origine delle coliche sono varie e non ancora completamente confermate dalla scienza, è importante riconoscere che il pianto dei neonati può essere causato da una serie di fattori.
La "regola dei 3" può essere utile come indicatore, ma non dovrebbe essere applicata in modo dogmatico. La pazienza e la comprensione dei genitori sono fondamentali mentre si naviga attraverso questa fase delicata della vita del bambino, affrontando le sfide e celebrando i momenti di gioia.
Il Centro Nannasana resta a tua disposizione per supportarti durante tutta la crescita del proprio piccolo, fornendoti informazioni e strumenti per affrontare al meglio il tuo percorso da genitore.
Puoi trovarci a Saluzzo in Corso XXVII Aprile, 2. Se desideri fissare un appuntamento puoi chiamare il 3332469739 o scriverci a info@nannasana.it.
[1] Mai T, Fatheree NY, Gleason W, Liu Y, Rhoads JM. Infantile Colic: New Insights into an Old Problem. Gastroenterol Clin North Am. 2018;47(4):829-844. doi:10.1016/j.gtc.2018.07.008
[3] Barr RG, Rotman A, Yaremko J, et al. The crying of infants with colic: a controlled empirical description. Pediatrics 1992;90:14–21. [PubMed] [Google Scholar]
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